Io sono il mio gruppo, guarda, ho anche la bandiera e l'adesivo sulla macchina.

Ho provato a leggere qualcosa inerente a un problema che mi perseguita da sempre, in cui c'e' del bene e del male, come sempre mi sono fatto aiutare da BingChat per recuperare meglio le informazioni e leggermi qualche articolo piu' mirato e cercare di capire se quello che penso e' razionale o se devo modificare qualche cosa.
Forse mancano delle informazioni o alcune non sono bene consolidate, internet e' utilissimo in questo processo di studio anche se forse manca la possibilita' di visionare la stessa informazione in tutte le ligue e non solo in quella in cui la scrivi, perche' mi e' capitato spesso che cambiando ligua cambiasse la spiegazione, in special modo nelle questioni sociali o scienze non esatte e anche se non del tutto rilevante, mi farebbe piacere capire in un modo piu' ampio cosa si pensa in Cina, India, America o centro Africa e capire le sfumature dello stesso argomento e non scritto da noi occidentali, perche' abbiamo il malsano vizio di modificare un poco la realta' per un tornaconto personale, appunto di appartenenza sociale.
Le nostre informazioni sono troppo occidentalizzate.

In ogni caso, nella mia vita ho fatto parte a molti gruppi diversi, alcuni opposti agli altri, a ogni gruppo ho cercato di modificarmi per farne parte, per apprezzare nel pieno la visione del gruppo, ma inspiegabilmente ne sono sempre uscito, cercando qualcosa di diverso, ma il problema e' intrinseco nel concetto di gruppo.

- Ogni gruppo, qualsiasi tipo, funziona sempre allo stesso modo e con gli stessi schemi, con gli stessi problemi.
- Si ma senza un gruppo fai lo sfigato, dicono che un gruppo serve, devi avere un gruppo.
- Questo forse e' vero ma poi dentro a ogni gruppo c'e' da litigare o avere compromessi troppo alti, mi manca il senso individuale come persona, perche' quella che avrei e' quella che il gruppo ti associa.
- Siamo quello che gli altri ci associano, senza gli altri non possiamo avere una identita' personale, o forse possiamo essere noi stessi senza il giudizio e feedback degli altri? Un dilemma.
- Voglio sentirmi parte del gruppo dei pescatori? dei motociclisti? degli Italiani? degli informatici o dei calciatori? forse qualcosa di religioso o posso essere parte di qualche gruppo musicale o tipologia musicale, non so, forse di qualche professione lavorativa, il carpentiere o il gruppo degli intellettuali, o forse piu' specifico, quelli che usano Windows o quelli che usano Linux o quelli della Mela, che poi tra questi si dividono in sottogruppi di come usano il software, no troppo da psicopatici, posso scegliere qualcosa di artistico, ma anche qui poi ho sempre lo stesso problema, una filosofia di base, forse degli adesivi e se mi va bene una bandiera che fa molto figo, in alcuni casi hai anche il nome sulla divisa di lavoro o abbigliamento tecnico e la piccola bandiera di fianco, il mio gruppo, mi sembra di essere all'asilo, trovo tutto questo qualcosa di ridicolo, non mi sento a mio agio.
- Con il gruppo hai dei vantaggi, teoricamente ci si aiuta, di base il gruppo aiuta sempre i propri partecipanti, in special modo quelli che ci credono da molti anni, e' un atto gratificatorio per la tua devozione, una storia complicata ma che ti fa sentire bene, apprezzato, tu sei qualcuno e gli altri del gruppo ti dimostrano che sei importante, sei della famiglia. Molto romantico.

Un grande problema e' poi dentro al gruppo, appena affermi qualche cosa che va contro il valore divino del gruppo vieni subito preso a sassate, eretico, non credi al gruppo, stai con noi solo per divertimento, manca sempre l'autocritica, non per tutti i componenti, ho conosciuto persone fantastiche con cui parlare e condividere visioni di vita, ma il compromesso e' tutto il resto.

Chi sono io, senza nessuno a confermarmelo, chi sono veramente io?
Proviamo a chiedercelo ogni tanto, cosi per passatempo.

Attualmente non ho una risposta, ma credo che per prima cosa un gruppo debba accettare che esistano altri gruppi e che la pensino diversamente da te e attualmente si parla molto di democrazia, alcune volte in modo esagerato, ma dobbiamo smettere di dichiarare guerra agli altri gruppi solo per dimostrare che il nostro, dove ci identifichiamo e dove identifichiamo la nostra vita "giusta" sia piu' giusta delle altre, che poi anche un poco chi se ne frega se e' la piu' giusta, se a voi piace bene, non devi demolire un gruppo opposto per dimostrare che la tua e' migliore.
Io ero Italiano, in italia lo stato mi ha sempre trattato male, quando ho deciso di andarmene ha iniziato a chiedermi di rimanere o di tornare, che c'e' amore e poi si sono offesi che io me ne andassi.
Il problema dei gruppi e' sempre uguale.

Sembrano cose strane, ma ho fatto parte a gruppi tematici in cui era argomento giornaliero chi avesse ragione, e io ero partecipe, ho scritto molto, ho anche lottato assieme ai miei "compagni" di gruppo per dimostrare la ragione, quanto tempo e cose inutili, eravamo solo degli idioti senza autostima e con una visione del mondo troppo piccola, ristretta, chiusa, degli idioti ignoranti con un adesivo sul notebook.

Adesso mi fa sorridere, ma ho paura di trovare e fare parte di altre cose assurde in altri gruppi e mi sono promesso di rimanere sempre ideologicamente libero di sentirmi affine e potermene andare via appena diventa troppo chiuso e le mie idee e pensiero vengono in qualche modo deviate o manipolate, in alcuni casi imposto da un sistema.

E' molto difficile trovare un gruppo che venga gestito con uguaglianza, che si prenda cura di tutti nel possibile, che rimanga aperto alla discussione, che non faccia campanilismo o che non usi i tuoi bisogni primari per raggiungere risultati personali, e' molto difficile trovare un certo senso di indipendenza e liberta' all'interno dei gruppi, e' difficile trovare un vero Leader e non dei bambini che giocano a spese tue o che voglio fare gruppi solo per farti lavorare a te o usarti in qualche modo.
A questo ci metto dentro pure i videogiochi, qui scendiamo molto, l'eta' e' solo un numero ve lo assicuro.

Mi piace la fedelta' come principio base di vita, sono fedele a cio' che merita di esserlo, per duplice rispetto individuale, mentale e sentimentale, ma non sono fedele a occhi chiusi, non ho quella innaturale propensione a chiudermi per partito preso, si puo' essere fedeli anche rimanendo mentalmente aperti, per capire, per discutere, per imparare.

Non ho una risposta precisa, ho 45 anni e ci sto ancora pensando, essere convinti di qualcosa in questo mondo ti porta quasi sempre in errore, nel durante ci pensiamo, vi lascio qualcosa da studiare, sarei grato di capire cosa ne pensate voi e dove io posso sbagliare, cosa fate e come agite all'interno dei vostri gruppi, siete schiavi o liberi?

- Quale e' la relazione umana con l'appartenenza sociale?

Ciao, questo è Bing. La relazione umana con l'appartenenza sociale è un tema molto ampio e complesso, che coinvolge diversi aspetti psicologici, sociologici e culturali. Non esiste una risposta univoca, ma possiamo provare a esplorare alcune prospettive che ci aiutano a capire meglio questo fenomeno.

Secondo la **teoria dei bisogni di Maslow**, gli esseri umani hanno bisogno di provare amore e accettazione da parte dei gruppi sociali (famiglia, gruppi di pari) per sentirsi realizzati e soddisfatti. Questo bisogno di appartenenza è così forte che può superare i bisogni fisiologici e di sicurezza, come dimostrano alcuni casi di attaccamento ai genitori violenti o di permanenza in relazioni abusive¹.

Secondo la **teoria dello scambio sociale**, gli esseri umani si impegnano in relazioni gratificanti sia in termini tangibili che intangibili, valutando i costi e i benefici delle interazioni con gli altri. Gli individui cercano ricompense nelle relazioni sociali, come il sostegno, la fiducia, il rispetto, la stima, e sono disposti a pagare un costo per ottenere questi premi, come il tempo, l'energia, le risorse, i compromessi. Nel migliore dei casi, i premi supereranno i costi, producendo un guadagno netto¹.

Secondo la **teoria del sé relazionale**, le relazioni sociali influenzano la costruzione dell'identità personale e del senso di sé. Gli individui si definiscono in base alle loro interazioni con gli altri, ai ruoli che svolgono, ai gruppi a cui appartengono, ai valori che condividono. Il sé relazionale è quindi dinamico e mutevole, a seconda dei contesti e delle situazioni in cui ci si trova¹.

Queste sono solo alcune delle possibili prospettive per analizzare la relazione umana con l'appartenenza sociale.

- Se non ci si identifica in nessun gruppo, cosa significa?

Non identificarsi in nessun gruppo può significare diverse cose, a seconda del contesto e delle motivazioni personali. Alcune possibili spiegazioni sono:

- Si tratta di una scelta volontaria, basata sul desiderio di autonomia, originalità o critica verso i gruppi esistenti. In questo caso, non identificarsi in nessun gruppo può essere visto come un segno di individualità e creatività, ma anche di isolamento e marginalità.

- Si tratta di una difficoltà involontaria, dovuta alla mancanza di opportunità, affinità o accettazione da parte dei gruppi sociali. In questo caso, non identificarsi in nessun gruppo può essere vissuto come una fonte di sofferenza, insicurezza o alienazione, ma anche di sfida, apertura o ricerca.

- Si tratta di una situazione transitoria, legata a una fase di cambiamento, crescita o esplorazione della propria identità personale e sociale. In questo caso, non identificarsi in nessun gruppo può essere considerato come un momento di crisi, confusione o incertezza, ma anche di opportunità, scoperta o evoluzione.

Queste sono solo alcune delle possibili interpretazioni di non identificarsi in nessun gruppo.

- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di appartenere a un gruppo sociale?

Appartenere a un gruppo sociale può comportare dei vantaggi e degli svantaggi, a seconda del tipo di gruppo, del grado di identificazione e della situazione specifica. Alcuni possibili vantaggi e svantaggi sono:

- Vantaggi:

  - Soddisfare il bisogno di appartenenza, che è una delle motivazioni umane fondamentali secondo la teoria di Maslow¹.

  - Ricevere sostegno, aiuto e consiglio dagli altri membri del gruppo, soprattutto in situazioni difficili o di emergenza².

  - Aumentare la fiducia e la stima di sé, grazie al riconoscimento e alla valorizzazione delle proprie caratteristiche e competenze da parte del gruppo².

  - Arricchire la propria esperienza, conoscenza e cultura, grazie allo scambio di informazioni, opinioni e prospettive con gli altri membri del gruppo.

  - Sviluppare le proprie abilità sociali, come la comunicazione, la cooperazione, la negoziazione, il rispetto, la tolleranza, ecc..

- Svantaggi:

  - Perdere parte della propria autonomia, individualità e creatività, a causa della pressione o della conformità alle norme, ai valori e ai comportamenti del gruppo³.

  - Entrare in conflitto o in competizione con gli altri membri del gruppo, per questioni di potere, di ruolo, di interesse, di opinione, ecc.³.

  - Subire o esercitare forme di discriminazione, esclusione o violenza, nei confronti di chi non appartiene al gruppo o di chi ne vuole uscire³.

  - Sviluppare una visione parziale, distorta o prevenuta della realtà, a causa della chiusura o dell'isolamento del gruppo rispetto ad altre fonti di informazione o di confronto³.

  - Rischiare di essere coinvolti in attività illecite, immorali o pericolose, per seguire le richieste o le influenze del gruppo.

Queste sono solo alcune delle possibili conseguenze dell'appartenenza a un gruppo sociale. 

- Come posso bilanciare i vantaggi e gli svantaggi dell'appartenenza a un gruppo sociale?

Bilanciare i vantaggi e gli svantaggi dell'appartenenza a un gruppo sociale è una sfida che richiede una buona dose di riflessione, autocoscienza e equilibrio. Alcuni possibili suggerimenti sono:

- Scegliere i gruppi sociali a cui appartenere in base ai propri interessi, valori e obiettivi, e non solo per seguire la moda, la massa o le aspettative altrui.

- Mantenere una certa distanza critica dal gruppo, senza rinunciare alla propria opinione, personalità e responsabilità, e senza subire passivamente le influenze o le pressioni del gruppo.

- Essere aperti al dialogo, al confronto e alla collaborazione con gli altri membri del gruppo, ma anche con le persone che appartengono ad altri gruppi o che non si identificano in nessun gruppo.

- Cercare di trarre il meglio dal gruppo, sfruttando le opportunità di apprendimento, crescita e divertimento che esso offre, ma anche di dare il meglio di sé, contribuendo al benessere, alla coesione e allo sviluppo del gruppo.

- Valutare periodicamente il proprio grado di soddisfazione, benessere e realizzazione nell'appartenenza al gruppo, e non esitare a cambiare o a lasciare il gruppo se esso non risponde più alle proprie esigenze, aspirazioni o principi.

Spero che questi consigli ti siano utili. 😊

Source: Conversation with Bing, 14/07/2023

(1) EASO. Guida sull’appartenenza a un determinato gruppo sociale. https://euaa.europa.eu/sites/default/files/EASO-Guidance-MPSG-IT.pdf.

(2) Senso di appartenenza | Che cos'è, caratteristiche e importanza. https://tuttopsicologia.com/senso-di-appartenenza-che-cose-caratteristiche-e-importanza/.

(3) Il senso di appartenenza al gruppo - Crescita-Personale.it. https://www.crescita-personale.it/articoli/relazioni/vita-sociale/senso-di-appartenenza-al-gruppo.html.

Source: Conversation with Bing, 14/07/2023

(1) Identità sociale e identità personale - La Mente è Meravigliosa. https://lamenteemeravigliosa.it/identita-sociale-e-identita-personale/.

Source: Conversation with Bing, 14/07/2023

(1) Relazione interpersonale - Wikipedia. https://it.wikipedia.org/wiki/Relazione_interpersonale.

(2) La RELAZIONE SOCIALE: il mattone fondamentale della vita sociale. http://www.unife.it/letterefilosofia/filo.edu/insegnamenti/sociologia-generale/materiale-didattico/materiali-didattici-sociologia-generale-2015-16/10-relazione-sociale-15-16.pdf.

(3) APPARTENENZA E IDENTITÀ Fondamenti, processi, rituali. https://bing.com/search?q=relazione+umana+appartenenza+sociale.

Fonte: BingChat

Commento rilevante trovato sul sito di psicologia:

Politica o religione non “dividono il mondo”, mostrano che esistono diverse visioni e concezioni di esso, sia a livello sociale che valoriate. Queste differenze sono feconde e necessarie, solo in un contesto incapace di contenere e gestire le differenze, questo si trasforma in motivo di divisione invece che di confronto. Risulta quindi fallace il concetto diffuso secondo cui l’umanità trarrebbe giovamento dal superamento delle religioni o delle ideologie politiche, risulta invece decisamente più matura l’idea di formare ed educare le persone all’esistenza di differenze anche marcate e legittime di concezioni politiche o religiose, dalle quali può nascere il confronto e la capacità di mettersi in discussione, educarsi al sano compromesso.


Mattia & BingChat


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