Pensare, male, troppo o sbagliato.

Voglio scrivere in merito a un argomento che mi e' molto vicino oltre al fatto che e' una questione molto personale che mi accompagna nell'arco della mia vita e con cui ho passato molte questioni, ascoltato consigli, tra scuola, lavoro e vita privata coniugale e non, ho avuto modo di ascoltare e vedere varie soluzioni degli esperti sul campo (?) oltre al fatto che in qualche modo puo' essere un argomento per i miei figli. Provo a scrivere le mie esperienze, personali, a riguardo questo argomento del pensare sperando che possa un giorno aiutare a valutare un argomento cosi' complesso, personale e molto variabile.

Pensare e' una cosa che facciamo tutti, senza differenziare come e quanto, ma e' una cosa naturale che facciamo per rispondere a delle nostre esigenze mentali, ma per prima cosa vorrei partire da una definizione specifica, in modo che siamo allineati sull'argomento.

La definizione di pensare è: esercitare l'attività del pensiero, cioè l'attività psichica per cui l'uomo acquista coscienza di sé e del mondo in cui vive. Il verbo pensare può avere diversi significati e usi a seconda del contesto e della costruzione sintattica. Alcuni esempi sono:

- Pensare a qualcuno o a qualcosa: dirigere l'attività del pensiero verso una persona o un oggetto, con diverse sfumature affettive o cognitive.
- Pensare qualcosa: esaminare, rappresentare o immaginare qualcosa con il pensiero.
- Pensare di o che: credere, ritenere o prevedere qualcosa come vero.
- Pensare per: provvedere, badare o curare qualcosa o qualcuno.
- Pensarsi: rivolgersi reciprocamente il pensiero.
[...]

L'essere umano impara a pensare attraverso diversi processi cognitivi che coinvolgono la memoria, l'attenzione, la percezione, il linguaggio e le emozioni. La psicologia cognitiva studia come la mente umana elabora le informazioni e produce rappresentazioni mentali che costituiscono i contenuti del nostro pensiero.
Secondo la teoria di Daniel Goleman, l'intelligenza emotiva è una dimensione fondamentale per il pensiero umano, in quanto permette di comprendere e gestire le proprie e altrui emozioni, influenzando il nostro comportamento e le nostre decisioni.
Per imparare a pensare in modo efficace e critico, è necessario sottoporre a verifica le proprie opinioni e le informazioni che riceviamo, affrontare letture trasversali e stimolanti, svuotare la mente dai pensieri inutili, concentrarsi su un obiettivo alla volta, accogliere i momenti di solitudine come occasioni di riflessione, distogliere l'attenzione dal superfluo, comprendere le proprie emozioni e quelle altrui, ascoltare musica o praticare uno sport.

Cit: Bing Chat

Scrivo di me e delle esperienze perche' e' quello che so garantire come argomentazione, non posso scrivere per altri o di altre esperienze fatte da altre persone, non so la loro struttura mentale di analisi e come affrontano i loro pensieri, forse sarebbe un cosa di fantasia e romantica ma non posso e non sarebbe utile per questo post, piu' che aiutare aumenterebbe caos e disordine in questo pensiero, di cose poco sicure, alcune teorizzate e altre fatte da una analisi molto superficiale senza dettagli della loro vita privata e intima. Parlo di me e di cosa ne penso a riguardo, della mia vita.

A me piace pensare, lo trovo un buon passatempo, utile e mi aiuta a capire per prima cosa me stesso in relazione al mondo esterno, mi e' sempre piaciuto pensare fin da piccolo, io penso che il pensare sia una forma di meditazione personale, meditare non e' non pensare a nulla per qualche ora, ma ordinare i propri pensieri, eliminare il superfluo e organizzarli, come se avessimo la stanza piena di confusione e iniziassimo a ordinare le cose, assegnare a ogni pensiero una categoria di importanza, confrontare alcuni pensieri con le cose che accadono nella vita, attribuire a un pensiero un ordine di rilevanza in base ad alcuni feedback, essenziali per pensiero.

Uno dei piu' grandi problemi che ho riscontrato personalmente e' l'attribuzione al pensiero una scala di "giusto" e "sbagliato", in cui il pensare molto in alcuni casi rientrasse in una sorta di problema personale, in passato mi sono sentito sbagliato per il mio essere, perche' a dire di altri esperti, non conforme al normale da loro classificato, come se ci fosse uno standard di come e quanto una persona dobba pensare e una delle soluzioni piu' blasonate e' utilizzare strumentazioni mediche chimiche per aiutarti a pensare meno.
Pensare meno per non pensare male, non mi sembra una grande soluzione scientifica, eccetto alcuni casi specifici marginali in cui si ha un serio problema personale, per la maggior parte dei casi e' come se mi dicessero che tutte le auto corrono ai 50 km/h e io andando ai 70 km/h sto male e rischio di farmi male.
Adesso non soffermiamoci all'esempio pratico delle auto, le auto in strada sono un fenomeno tecnico ma il nostro pensiero no, e' plasmabile e adattabile, nella mia esperienza ho imparato e lo sto facendo tutti i giorni, a pensare alla mia velocita' e completezza, tanta o poca che sia, ma a gestire i miei pensieri per come sono fatto io, non per uno standard, ma per imparare a guidare meglio i miei pensieri.

Pensare in parte puo' essere pericoloso, perche' ti apre una infinita serie di dubbi e non risposte o risposte male formate e questo ci porta in altre situazioni in cui continuando a pensare in questo modo e' autolesionante, una ruota che produce solo altri problemi infinita.
Quante volte ci troviamo a pensare ed a essere preoccupati per il futuro o per qualche evento che non riusciamo a gestire e con molte varianti di "futuro" possibili, anche pensando a cose del passato, pensando a delle relazioni e molto altro e il problema e' che pensiamo senza una struttura di base, senza uno schema che ci aiuta a gestire la validita' dei nostri pensieri, a corto e lungo raggio temporale.

Una cosa che mi ha aiutato molto nel pensare risale a quando ero piccolo, a casa avevo un nuovissimo Commodore 64, era il futuro dell'informatica al tempo, io ero molto a casa da solo e iniziai a studiarmi da solo qualche comando in Basic (linguaggio di programmazione di base) perche' volevo programmare un palloncino che rimbalzava nel monitor e cambiava colore.
La programmazione di base si evolve su una struttura di esecuzioni, verifiche, calcolo e strumenti che si vogliono usare con delle configurazioni specifiche, questa cosa mi ha aiutato molto nel pensare perche' avevo uno schema per operare, dal caos e pensieri a caso, potevo mentalmente organizzarli e fali lavorare tra di loro, non per questo il mio sogno e' diventare un programmatore, perche' non lo farei mai tutti i giorni, ma quello che ci interessa e' apprendere un sistema per pensare a scala logica.

Detto questo e imparato questo la mia vita e' stata una grande discesa di logica e pensiero razionale?

No, perche' quando inizi a pensare, lo fai sempre un poco di piu', ingrandendo la scala e la quantita' di informazioni che hai nella mente fino che lo schema generale diventa immenso.
Nella mia esperienza aggiungo che ho avuto un papa' molto severo e si passavano ore a parlare di qualsiasi cosa, dovevo avere sempre delle risposte, dovevo pensare a come rispondere in modo completo, si litigava e altre cose ma ero quasi sempre sotto pressione per le mie azioni e del perche' le facessi, interrogando costantemente il mio operato.
Mi si diceva che pensavo troppo poco.

Questo sicuramente ha dato risultati che io adesso posso dire positivi, o meglio anche grazie a questo, ma pensandoci adesso anche mio papa' aveva dei problemi di relazioni umane e secondo me anche di logica per se stesso, trasferendo le sue frustazioni su di me, come disse lui e molti altri per il mio bene, ma al giorno d'oggi questa frase e' over valutata, per il tuo bene la gente ti uccide anche, bisognerebbe indagare cosa significa bene per chi sta affermando questa cosa, ma non cambiamo argomento sull'assoluto del bene, torniamo al pensare.

Ho inserito alcuni dettagli molto personali per aggiungere dettaglio alla mia storia, correndo in avanti nel tempo mi sono trovato a fare un lavoro che mi costringeva a rimanere fermo e focalizzato in alcune operazioni ripetitive, il periodo era molto di stress per altre cose da sistemare e avevo alcune paure personali riguardante la famiglia e il futuro, il tutto messo assieme, giorno dopo giorno sotto stress mentale e facendo cose che non mi lasciavano possibilita' di pensare bene, andai in tilt, come se tutta la mia struttura molto instabile dei miei pensieri cadesse a terra, un castello di sabbia che cade, pensieri mescolati assieme, dubbi, su ogni cosa, vero e falso, chi sono io e come io sono, se il cio' che penso e che sono sono reali o una forma immaginata, sono una brava o cattiva persona?
Vi semplifico di molto il concetto, ma andai in depressione, forse non era una cosa molto grave ma presi antidepressivi per 1 anno, e ricordo molto bene quanto stavo male.
Perche' dicevano che pensavo troppo.

Da questo punto, dopo che iniziai a riprendermi, iniziai a organizzare i miei pensieri, volevo sistemare questo caos che avevo nella testa, per fare questo mi arrivarono molti consigli, lessi molte cose in internet e molti video su youtube tra gente inutile, motivatori personali e persone che semplicemente spiegavano le sue esperienze, mi studiai in modo molto superficiale ma utile su come noi pensiamo e come apprendiamo le informazioni, cercai di capire cosa fosse utile per me, realmente utile per me senza regalare il mio tempo e soldi a gente che su di me avrebbe solo lavorato senza garantirmi un risultato abbastanza buono. Questa e' una bilancia molto delicata, tra il farti aiutare e il diventare schiavo di chi ti aiuta, ho vecchie esperienze e vi assicuro che passate la vita a farvi aiutare senza risultato, voi state sempre peggio o uguali, forse un poco meglio e cosi' continuate per anni a farvi dire che vi aiutano e a voi vi basta sapere questo e vi sentite meglio.
Persone inutili come mangiare la minestra con la forchetta.

Forse per mia ignoranza o arroganza (come ha affermato qualcuno) ho iniziato a lavorare sui miei pensieri, ho capito che il problema di base era la sua struttura e nessuno mi aveva parlato di "insegnarmi a pensare", perche' come tutte le attivita' si imparano a usare o a fare, ma essendo che mi hanno aiutato molto mi connetto al mio primo discorso del pensare troppo e lo modificherei con pensare male, che forse e' molto piu' corretto.
Ho conosciuto alcune persone strada facendo e a mio avviso piu' che inutili soluzioni tappa buchi molto superficiali serve qualcuno che gli insegni a pensare, che gli insegna a usare la sua velocita' di pensiero nel modo corretto senza farsi male, che dia uno schema e delle regole per pensare, delle istruzioni ben chiare con risultati reali che una persona possa vedere su se stesso anche in tempi brevi per i piccoli problemi iniziali ma con il tempo poi puo' applicarlo a tutto.
Sopra tutto che non venga categorizzata la sua mente in "speciale" o "diverso", perche' c'e' il rischio del vittimismo personale, abbassamento di morale, autostima bassa e altre derivazioni mentali, cose molto gravi in alcune persone che gli servirebbe un poca piu' di autostima e un aiuto concreto del pensiero.

Una mappa concettuale è una rappresentazione grafica della rete di relazioni tra più concetti, a partire da quello iniziale. Una mappa concettuale serve per interpretare, rielaborare e trasmettere conoscenze, informazioni e dati in modo visuale, utile per studiare e imparare. Per costruire una mappa concettuale bisogna seguire alcuni passaggi:

- Prima di tutto, bisogna analizzare l'argomento da schematizzare e individuare i concetti chiave e le relazioni tra essi.
- Poi, bisogna organizzare graficamente i concetti in una struttura ad albero rovesciato, partendo dal titolo o dalla domanda focale in testa e al centro.
- Infine, bisogna scegliere i colori, le forme e le etichette per definire e collegare i concetti.

Una mappa concettuale aiuta a capire meglio un argomento e a creare associazioni di idee. Inoltre, favorisce l'apprendimento significativo, cioè la capacità di collegare le nuove informazioni alle conoscenze preesistenti nella memoria a lungo termine.

Cit Bing Chat

Il dubbio, e' una di quelle cose che si annida in qualche pensiero e che puo' rendere il tutto molto complicato da risolvere, perche' appunto si tratta di un dubbio.
Di fronte a un dubbio abbiamo l'innata propensione a creare visione future o possibili di un evento, collegando anche in modo casuale le informazioni che abbiamo ma il problema e' che un dubbio per sua natura non ha una risposta concreata, non puo' averla, fino a che non recuperiamo determinate informazioni che sono essenziali per il nostro dubbio, e' come dover risolvere un problema di matematica in assenza di alcuni numeri essenziali per il calcolo, possiamo ipotizzare migliaia di soluzioni plausibili ma nessuna di queste e' valida e reale, sono appunto ipotesi.
Dobbiamo capire che esistono delle cose che non sappiamo, alcune che forse non sapremo mai e tenere queste variabili come stabili, non dobbiamo attribuire assolutamente una risposta, ma accettare il non sapere e non esigere una soluzione, le dobbiamo solo tenere in elenco sulle cose che non sappiamo e usarle come parametri variabili non definiti e organizzare il nostro pensiero in assenza di queste risposte ma allo stesso tempo, procedere verso in avanti e rimanendo pronti in caso servissero per nuove informazioni piu' concrete, nel durante vivere gli eventi che arrivano di volta in volta.
Come un navigatore per la macchina che rielabora il traggitto di volta in volta che incontra una deviazione o dei lavori in corso.

I problemi non finiscono mai, frase che si sente dire molte volte, ma per prima cosa dobbiamo dividere l'entita' dei problemi e dargli una categoria, alcuni problemi sono gravi altri sono banali e di conseguenza affrontarli e cercare di risolverli meglio possibile.
Anche qui dobbiamo accettare che la vita e' un enorme problema da risolvere, ogni giorno si risolvono problemi e ne arrivano di nuovi, e' la vita, se fosse vero il contrario di una vita senza problemi dovremo vivere sempre in modo uguale, senza nulla di nuovo e con una moderazione altissima di ogni nostra azione, forse non facendo nulla tutto il giorno possiamo evitare qualche problema, ma poi diventiamo apatici e questo ci aggiunge un problema, e' un ciclo senza fine in ogni caso.
Alcune persone mi hanno accusato di non accontentarmi mai e di generare nuove sfide o problemi ogni volta che non succede niente, questo fa parte del mio carattere, accontentarsi e' una cosa triste, accontentarsi significa mettere uno stop al miglioramento personale, al migliorare anche di poco la nostra vita, al cercare nuovi stimoli di vita, accontentarsi porta a un appiattimento personale emozionale nei confronti della vita, e' una cosa triste e poco migliorativa, e' deludente.
Se mi fossi accontentato, adesso sarei in Italia e lavorerei in fabbrica da circa 20 anni vicino casa, avevo anche fatto un colloquio di lavoro, la mia vita sarebbe stata regolare e forse senza nuovi problemi da affrontare, forse anche piu' serena, ma non e' stato cosi, sono qui al nord europa e ci ho portato tutta la famiglia, ho cambiato molte cose, ho aperto e chiuso aziende, ho fatto molte esperienze di lavoro, ho conosciuto moltissime persone, ho imparato molto e onestamente penso che sia stato abbastanza soddisfacente, manca ancora del lavoro da fare per essere vicino alle mie aspettative reali, ma sono sicuro che in qualche modo ci arrivo, a costo di stressare e romper ele scatole a mezzo pianeta.

Su questo ci lavoriamo, fa parte dei pensiari e problemi da risolvere, l'aspetto caratteriale puo' aumentare o diminuire la percezione e il percorso della tua vita, come affronti i problemi e un poca di autostima che non fa mai male, aiuta molto.

Abbiamo parlato di molte cose fino adesso, di cosa sia il pensare di come possiamo affrontarlo, abbiamo parlato di come siamo noi, di cosa penso e di cosa vorrei, tutte cose che fanno parte dello schema che ci serve per pensare.
Molte volte mi fa sorridere che si attribuiscono sigle di classificazione di pensiero con superficialita' e a volte per categorizzare chi siamo (abbiamo qualche problema con la categorizzazione umana?), io ho sempre rifiutato ogni cosa, un poco perche' il mio pensiero non limita le mie funzionalita' ma quelle degli altri e questo mi fa sorridere, un poco perche' sono un sostenitore del miglioramento personale come la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) che mi ha aiutato molto anche questa, ovviamente senza mai pagare un corso, come faccio essere mentalmente autonomo se sto pagando una persona a motivarmi e farmi sentire qualcuno? mi sembra un controsenso, anche perche' poi questi Guru si idolizzano e devi farne parte per sentirti importante e altre cose che non mi piacciono.

Un giorno andai da uno di questi Guru motivazionali, parlai 1 ora e mi disse le stesse cose che vidi su youtube e su un libretto gratis che avevo a casa, andai anche a qualche sua conferenza e disse le stesse cose che avevo letto su Wikipedia, un giorno mi disse che voleva 100 Euro a seduta per parlare, gli strinsi la mano e gli feci gli auguri per la sua carriera e andai a casa, aprii YouTube e mi focalizzai per 1 mese a vedere video da solo e confrontandomi con altre persone e colleghi di lavoro.
Ho imparato molto, forse non abbastanza, ma gli altri problemi erano molto dentro di me, nel profondo, non avevo capito alcuni concetti di base sulle persone, ero troppo buono con tutti.
Da non confondere con chi e' bastardo con tutti, che sono due cose diverse, ma essere troppo buoni in questo mondo ti aggiunge dei problemi, perche' fuori di casa la gente di base se ne frega e vuole solo ricevere da te quello che gli serve, di base c'e' molta ignoranza, pigrizia e male educazione oltre alla mancanza di rispetto generale.
Anche questo puo' aggiungere problemi alla tua lista di problemi e risolverli con un problema caratteriale alla base diventa 10 volte piu' complesso e difficile.

Scartare le persone nocive e' essenziale alla nostra stabilita' mentale, tenetevi tretti chi vi fa stare bene e che ha cura di voi, il resto tutto nel cestino, senza rimorso, ciao.

Pensare, pensare tanto, pensare male o in modo sbagliato, perche' pensare e' una virtu', come quelli in palestra con mancanza di autostima che la cercano nelle loro braccia dimenticandosi che forse e' qualcos'altro che rende una persona completa, pensare e' un esercizio che va fatto sempre, tutti i giorni con metodo e se fatto in compagnia e' molto piu' divertente e istruttivo.

Coltivate il vostro cervello, tutto il resto non conta.
Si sbaglia a pensare? Certo, tutti i giorni, ma noi continuiamo ad aggiustare il percorso e poi anche Freud alla fine avra' pensato: fate un poco come vi sembra giusto....


Mattia & Bing Chat.

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